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La luce della fisica dal campo elettromagnetico alla coscienza - Roberto Ghisu
Abstract
Chi siamo, da dove veniamo, perché siamo qui, ora? Queste sono forse le domande ultime, quelle più impellenti, quelle che sono, più o meno esplicitamente, la guida del nostro agire. Sono domande a cui non è il caso di sottrarsi, pena la perdita della vera essenza del vivere. Può la fisica provare a rispondere a queste urgenze? Decisamente no, almeno non la fisica né la scienza come la intendiamo da circa duecento anni a questa parte. Però la Fisica è nata insieme a chi quelle domande se le poneva in continuazione, ovvero i filosofi greci, padri della nostra cultura e dunque anche della nostra scienza. Se pertanto la fisica come la viviamo oggi non potrà mai rendere conto della ragione per cui ci troviamo su questa Terra, né potrà svelare il mistero della nostra esistenza o delle nostre origini, essa può tuttavia dispiegare l’incomparabile bellezza che ci circonda ed esplicitare, seppur in linguaggio matematico, le meravigliose leggi del mondo materiale in cui viviamo, dandoci qualche indizio affinché il velo ineluttabile che si para tra noi e la natura sia reso abbastanza trasparente da lasciarci intravedere qualche cosa di quel che si nasconde al di là di questo “velame” o perlomeno lasciando intendere ciò che si può intendere a chi ha orecchie e occhi per farlo. Siamo dunque governati o figli del caso? Se il caso esiste da dove viene la matematica?Se il caso è la causa dell’universo da dove vengono le leggi fisiche? Perchè a volte le domande sono più importanti della risposta, e allora la domanda più cruciale di tutte: se noi esistiamo per caso da dove viene la coscienza?