2° Convegno Nazionale di Biologia Quantistica - Silvano Tagliagambe Ore di video: 10h Relatore: Antimo Zazzaroni, Daniela Lucangeli, Daniele Agiman, Elena Modena, Enrico Zazzaroni, Ernesto Burgio, Ervin Laszlo, Fabrizio Mocata, Gino Santini, Giuseppe Damiani, Ilario Gregoletto, Lucio Gallo, Luis Devin, Nunzio Scibilia, Roberto F. Ghisu, Silvano Tagliagambe Piani correlati: Pagina 10 di 21 La metafora del Cervello come orchestra e la Polifonia Relazione di Silvano Tagliagambe Guarda il video Scarica le slide La metafora del Cervello come orchestra e la Polifonia - Silvano Tagliagambe Abstract Il termine «orchestrazione» viene sempre più spesso proposto come metafora per esprimere una concezione “reticolare” del cervello, che esclude che esso sia governato da una sorta di “cabina di regia” centrale, che sovraintende alle sue operazioni (non c’è l’ipotetico direttore d’orchestra capace di esaminare l’immaginaria partitura comportamentale e di dirigerla). Esso esprime quindi, in contrapposizione a quest’ultimo approccio, l’adesione all’idea che il cervello funzioni sulla base di interazioni e relazioni, di tipo cooperativo o competitivo, che, se fra i singoli elementi vengono costituite connessioni opportune, possono fare emergere nel contesto un insieme di regolarità o di nuovi significati. Questa metafora mira pertanto a evidenziare che il funzionamento dei processi cerebrali è caratterizzato dalla capacità di «integrare» e «armonizzare» il concorso di più linee melodiche, di differenti linee di esecuzione parallele che si dispiegano nel tempo, riuscendo così a determinare il passaggio di un certo numero di neuroni da uno stato di oscillazione disordinato e asincrono a uno coerente e sincrono. Il risultato è che la presenza di molteplici componenti non è d’ostacolo alla loro fusione, proprio come succede in un’esecuzione orchestrale. E ciò, come detto, indipendentemente dalla presenza di un direttore, che non è contemplato, in quanto il cervello può essere piuttosto assimilato nel suo comportamento a una sorta di “jazz band”. Nonostante la mancanza di un direttore e di una cabina di regia il cervello esibisce un comportamento che può essere, senza forzature, definito “polifonico”. L’intervento mira ad approfondire il significato di questo trasferimento analogico dalla musica ai processi cerebrali. Indietro Avanti Indice articoli 2° Convegno Nazionale di Biologia Quantistica Apertura convegno Intervista a Ervin Laszlo 1° interludio musicale Ernesto Burgio Roberto Ghisu 2° interludio musicale Elena Modena Nunzio Scibilia Silvano Tagliagambe 3° interludio musicale Apertura 2^ sessione 4° interludio musicale Giuseppe Damiani Luis Devin 5° interludio musicale Daniela Lucangeli Lucio Gallo 5° interludio musicale - Fabrizio Mocata Daniele Agiman Chiusura del convegno Tutte le pagine
Pagina 10 di 21 La metafora del Cervello come orchestra e la Polifonia Relazione di Silvano Tagliagambe Guarda il video Scarica le slide La metafora del Cervello come orchestra e la Polifonia - Silvano Tagliagambe Abstract Il termine «orchestrazione» viene sempre più spesso proposto come metafora per esprimere una concezione “reticolare” del cervello, che esclude che esso sia governato da una sorta di “cabina di regia” centrale, che sovraintende alle sue operazioni (non c’è l’ipotetico direttore d’orchestra capace di esaminare l’immaginaria partitura comportamentale e di dirigerla). Esso esprime quindi, in contrapposizione a quest’ultimo approccio, l’adesione all’idea che il cervello funzioni sulla base di interazioni e relazioni, di tipo cooperativo o competitivo, che, se fra i singoli elementi vengono costituite connessioni opportune, possono fare emergere nel contesto un insieme di regolarità o di nuovi significati. Questa metafora mira pertanto a evidenziare che il funzionamento dei processi cerebrali è caratterizzato dalla capacità di «integrare» e «armonizzare» il concorso di più linee melodiche, di differenti linee di esecuzione parallele che si dispiegano nel tempo, riuscendo così a determinare il passaggio di un certo numero di neuroni da uno stato di oscillazione disordinato e asincrono a uno coerente e sincrono. Il risultato è che la presenza di molteplici componenti non è d’ostacolo alla loro fusione, proprio come succede in un’esecuzione orchestrale. E ciò, come detto, indipendentemente dalla presenza di un direttore, che non è contemplato, in quanto il cervello può essere piuttosto assimilato nel suo comportamento a una sorta di “jazz band”. Nonostante la mancanza di un direttore e di una cabina di regia il cervello esibisce un comportamento che può essere, senza forzature, definito “polifonico”. L’intervento mira ad approfondire il significato di questo trasferimento analogico dalla musica ai processi cerebrali. Indietro Avanti Indice articoli 2° Convegno Nazionale di Biologia Quantistica Apertura convegno Intervista a Ervin Laszlo 1° interludio musicale Ernesto Burgio Roberto Ghisu 2° interludio musicale Elena Modena Nunzio Scibilia Silvano Tagliagambe 3° interludio musicale Apertura 2^ sessione 4° interludio musicale Giuseppe Damiani Luis Devin 5° interludio musicale Daniela Lucangeli Lucio Gallo 5° interludio musicale - Fabrizio Mocata Daniele Agiman Chiusura del convegno Tutte le pagine