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Il Mistero della Musica e della Matematica: da Pitagora a David Bohm
Relazione di Ernesto Burgio
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Il Mistero della Musica e della Matematica - Ernesto Burgio
Abstract
Che la musica e la matematica siano codici universali lo avevano già compreso i filosofi antichi e sembrano averlo riscoperto i fisici del XX secolo. Dopo e nonostante la crisi post-umanistica del pensiero occidentale, dopo e nonostante il trionfo di una filosofia materialista/positivista e di una scienza condizionata, soprattutto in ambito cosmologico, da una rappresentazione lineare degli eventi e del tempo (termodinamica, entropia, freccia del tempo, evoluzione darwiniana..) alcuni scienziati e in particolare alcuni fisici, non necessariamente caratterizzati e condizionati da approcci e atteggiamenti di tipo religioso/spiritualista, sono tornati (spesso per vie diverse) a riflettere, in pieno XX secolo, sull’intrinseca armonia del cosmo, fondata su precise leggi e relazioni matematiche. Il ritorno ad una teoria della musica come codice profondo della natura o addirittura come energia creatrice e armonizzante il cosmo (Logos) è riaffiorata anche nelle pagine di altri filosofi e scienziati contemporanei come Vladimir Jankélévitch, Alfred Tomatis, Ervin Laszlo. Con Laszlo l’universo che già in Bohm veniva a configurarsi come un immenso ologramma, si rivela in forma di reticolo olografico intrecciato di energia e informazione che riflette un Campo Primordiale di Informazione, il campo A, dove A sta per Akasha. Per meglio intendere in che senso la visione di Laszlo rappresenti una sorta di compimento di questo percorso ideale, possiamo ricordare come Laszlo, grande pianista, descriva il Cosmo in termini anche musicali, riconoscendone la natura armonica, non solo su un piano concettuale, ma ricollegandosi alla Teoria delle superstringhe. In questo modo, l’universo intero si configura come Coscienza infinita, non locale, il Logos come vibrazione musicale e quindi matematica in grado di suscitare infinite “forme bellissime”. Poco importa se la scienza odierna che domina le accademie e gli istituti di ricerca di tutto il mondo non sembra essersi resa conto di questo, inatteso e non da tutti compreso, ritorno di alcuni tra i maggiori scienziati e filosofi del XX secolo ad una rappresentazione (meta)fisica nella quale la Scienza torna a essere ammirata osservazione della misteriosa, matematica e musicale, Armonia del Cosmo.